Il finale di 007 - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Il finale di 007

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Il finale di 007

Il giovane professionista, mentre tornava a casa, trovò un quaderno nero in cui erano scritte misteriose regole d’ uso tra cui la prima: chi vi avesse scritto il nome di una persona ne avrebbe causato la morte per qualche causa che, eventualmente, avrebbe anche potuto specificare.
Il giovane professionista era di sua natura scettico, ma avrebbe presto avuto occasione di provare che quel misterioso oggetto aveva davvero pericolosi poteri. Mentre andava a comprare le sigarette, infatti, fu testimone di una rapina. Riconobbe il rapinatore e si ricordò il suo nome: estrasse il quaderno e vi scrisse nome e cognome con accanto la causa di morte, cioè che sarebbe morto durante una sparatoria. Appena due minuti dopo, il rapinatore morì nel corso di un conflitto a fuoco con un poliziotto.
Cosi il giovane professionista ebbe la sicurezza che il quaderno funzionava davvero. Pedinò, dunque, uno dei mafiosi, lo seguì fino a un luogo appartato e, bloccandolo in un angolo, gli disse che se non avesse scritto i nomi di tutti i mafiosi della cosca sul quaderno lo avrebbe ucciso all’istante con un colpo di pistola. Il mafioso, atterrito e sotto tiro, eseguì gli ordini.  Il giovane professionista, allora, aggiunse sul quaderno anche il nome del suo ostaggio. Poco dopo il mafioso mori e con lui tutta la cosca. Per magia i mafiosi erano scomparsi e il paese era finalmente libero. Uccisi tutti i mafiosi, il giovane professionista si trasferì in America e si fece una nuova vita.


 
 
 
 
 
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