Insonnia, letteratura e tanti rimedi - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Insonnia, letteratura e tanti rimedi

 

Un italiano su tre soffre di insonnia: quali le cause?
La coscienza di Zeno abbraccia l’insonnia degli italiani...
perchè le notti bianche affliggono nella vita e nella letteratura!

di Ylenia Jessica Micale


Simpatica la vignetta! Al di là di questo grazioso umorismo, però, le statistiche parlano chiaro: un italiano su tre soffre d’insonnia e la maggior parte di questi sono donne con una percentuale del 60%. Solo il 17% ne soffre occasionalmente. Sorge naturale una domanda: cos’è l’insonnia e quali sono i fattori, le cause scatenanti di questo disturbo che affligge la nostra società? Gli esperti la definiscono un disturbo del sonno dovuto a una sua insufficienza qualitativa e quantitativa. È, quindi, un disturbo più che una malattia che può manifestarsi in forme più o meno acute. L’insonnia può colpire individui di ogni età, sia bambini che adolescenti o adulti anche se in quest’ultimi essa rappresenta un disturbo diverso per significato e gravità. Il primo grande responsabile è lo stress, uno stato di particolare ansia emotiva, ovvero preoccupazioni familiari o professionali , questioni amorose, economiche, eventi luttuosi e così via… E' più esatto parlare di insonnie al plurale data la molteplicità delle cause e dei caratteri del disturbo stesso.
Persino Zeno Cosini, celebre personaggio di Italo Svevo ne La coscienza di Zeno, soffriva d’insonnia, perché di notte, più che di giorno, parlava la sua coscienza inquietandolo non poco dato che egli non sapeva guarire dai suoi vizi e dai suoi problemi:“Non posso studiare e anche le rare volte in cui vado a letto per tempo, resto insonne fino ai primi rintocchi delle campane”. Zeno non riusciva a smettere di fumare, aveva vissuto un rapporto conflittuale col padre a cui subentrò negli anni un senso di frustrazione che lo accompagnò fino all’ultimo dei suoi giorni. Amava una donna ma una sola non gli bastava: la tradiva eppure era cosciente che “l'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza”  e, pur tradendola, aveva paura al solo pensiero che dopo la sua morte lei sarebbe stata di un altro. L’avrete pensato anche voi, Zeno somiglia a tanti uomini d’oggi, continuamente insoddisfatti e incoerenti.
Alla fine Zeno va da uno psicanalista per cercare di capire la causa della sua malattia, delle sue insonnie, delle sue inquietudini ed è quello che dovrebbe fare chi soffre d’insonnia, con o senza aiuto di uno specialista a seconda dei casi. Infatti tra i tanti rimedi proposti, la migliore cura dell'insonnia consiste nel sopprimere la causa che la determina anche se obiettivamente non è semplice dormire sonni tranquilli semplicemente dicendo a se stessi “adesso dormo e poiché  la notte porta consiglio, troverò una soluzione domani”, in quanto ciò implica un grande sforzo mentale e una grande volontà.
Dire una cosa è semplice, metterla in pratica risulta difficile… ma ricordate, cari lettori, che il difficile non è l’impossibile! Anche Ralph Roberts protagonista del romanzo Insomnia di Stephen King soffre di questo disturbo che si aggrava in seguito alla morte della moglie. Notti Bianche sono anche quelle dei due protagonisti dell’omonimo romanzo di Fedor Dostoevskij, luogo di illusioni e di sogni.  M. Scalisi a proposito del libro di Salvatore Massimo Fazio, uscito di recente, intitolato Insonnie filosofiche, poetiche, aforistiche, sostiene che le insonnie siano “gli sfoghi di un’interiorità combattuta, l’interiorità di un pensiero indebolito dalla continua ricerca della forza al di sopra del bene e del male e di se stesso. Il maledetto limite che ad ogni uomo è stato posto ai bordi dell’infinito. Che non si può valicare e causa maledette insonnie”.
Oggi è allarmante l'eccessiva disinvoltura con cui uomini e donne utilizzano tranquillanti e sonniferi per porvi rimedio.Sarebbe interessante, per chi soffre di questo disturbo, leggere  Cavalcando la notte. Saggio sull'insonnia, il sonno, la veglia e il lavoro notturno, un libro di  Raffaele Palma, insonne di lunga data che racconta le sue notti in bianco, la sua dipendenza dai farmaci e la forza di anteporre a questi ultimi le qualità intellettive e spirituali dell'uomo nell'affrontare la veglia notturna. Una soluzione per combattere l’insonnia  potrebbe anche essere semplicemente quella di leggere, perché la lettura equivale alla scoperta dei meandri più intimi e tortuosi della vita e può suggerirci, attraverso una consequenziale riflessione, la soluzione più consona ai nostri problemi.


 
 


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