Rossetti e il prerafaellismo - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Rossetti e il prerafaellismo


Rossetti e la sua epoca: al di là delle umane apparenze.

di  Ylenia Jessica Micale


Il XIX secolo, è il periodo che maggiormente ha segnato lo scenario inglese: in seguito alla Rivoluzione industriale, Londra cresce a dismisura e diventa, contrariamente a come viene vista oggi, luogo di prostituzione, immoralità, povertà e abbandono. In poche parole, icona del male della società.  
A far da sfondo ai romanzi ambientati nella Londra ottocentesca e alla rappresentazione della città, troviamo una  nebbia disgustosa che rappresenta l’inquinamento dovuto alle industrie del tempo e anche “l’inquinamento dei valori”. I canoni della nuova edilizia popolare sono dettati non tanto dall'estetica quanto da necessità funzionali ed economiche: è l'utilitarismo a prevalere.  La scena vittoriana è dominata dalla nuova architettura del ferro, del vetro e del cemento, ma anche dagIi scontri filosofici e religiosi. Nascono movimenti come quello di Oxford e del  Cristianesimo Muscoloso che giungeranno ad un forte ed inevitabile contrasto, essendo l’uno più ascetico e raffinato, l’altro incentrato sulla concezione di cristianesimo fondato sulla cavalleria. Un ulteriore contrasto che caratterizza quest’epoca, è quello tra scienza e fede (ma scendere nei meandri di questo argomento, vorrebbe dire non uscirne più).
Nel campo dell’arte, intorno al 1848, si sviluppa una corrente artistica, quella dei Preraffaelliti, ascrivibile alla corrente del simbolismo, che fu trasposizione pittorica del decadentismo. Molti pittori furono anche scrittori ed  appare davvero interessante questa fusione mistica tra pittura e letteratura, che ha generato capolavori memorabili ed affascinanti. Tra gli esponenti principali, si ricordano Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown, John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones e John William Waterhouse.
Dante Gabriel Rossetti, promotore del Movimento dei Preraffaelliti, fu fratello della poetessa Christina Rossetti e del critico William Michael Rossetti. Si dedicò alla letteratura, in particolare alla poesia, sin dalla tenera età e fu particolarmente interessato al Medioevo Italiano e al celebre poeta Dante Alighieri. Quest’ultimo interesse lo ereditò dal padre, che appunto alla sua nascita aveva deciso di chiamarlo come il grande poeta italiano. Rossetti sviluppò insieme ad Hunt la filosofia della Confraternita dei Preraffaelliti, occupandosi in particolar modo degli aspetti e dei temi più medievaleggianti: pubblicò traduzioni di Dante ed altri poeti italiani medievali e iniziò una serie di dipinti con lo stile e le tecniche proprie dei pittori italiani prima di Raffaello, da cui  derivò il nome del movimento.
Rossetti fece evolvere la propria poetica e la propria pittura verso temi sempre più intrisi di simbologia e mitologia, tralasciando il realismo. La sua maggiore opera poetica è, oltre a “The Blessed Damozel,” la collezione di sonetti chiamata “The House of Life”.
La sua vita però, cambiò dopo il suicidio  della moglie Elizabeth Siddal, che era stata sino ad allora sua modella  e musa ispiratrice. Sua moglie morì per una overdose di laudano che ingerì in seguito ad un aborto e lui si sentì sempre un po’ colpevole.  Seppellì un fascicolo con le sue opere poetiche incompiute insieme al corpo dell’amata  e cadde in depressione. Fu  in questo periodo che, avvertendo l’affinità con la propria vita, si dedicò soprattutto alle opere dantesche e al tema della morte di Beatrice. Risalgono a questo periodo infatti opere come “Beata Beatrix”, emblema del Simbolismo. Ad un certo momento della propria esistenza, sentendo la voce dell’amata persino nel canto degli uccelli, decise di riprendersi il fascicolo che aveva deposto nella tomba della moglie e ricominciare a scrivere. Con sua grande sorpresa i capelli della moglie dentro la bara si erano moltiplicati ed erano cresciuti! Quest’esperienza lo turbò  a tal punto da indurlo a  credere nella reincarnazione. Ben presto divenne un’ossessione. Eppure, Rossetti credeva all’amore oltre la morte. E’ fortemente suggestiva la lettura dei suoi sonetti e delle sue poesie: egli attraverso immagini e versi apparentemente paradisiaci, intende evocare immagini tenebrose. Le donne da lui evocate, incorniciate da aulenti fiori,  sembrano  emanare dolcezza e candore, ma in realtà sono demoni dai capelli rossi che portano l’uomo verso la morte. L’idealizzazione della figura della moglie che lo ossessiona e lo turba, tuttavia, non impedisce a Rossetti di desiderare  ed avere numerosi amori carnali. Le sue poesie, riflettono un po’ la sua vita e i suoi turbamenti ed hanno fatto scalpore per il forte erotismo del contenuto e soprattutto per la loro espressività.
Cari lettori, quale migliore lettura se non una poesia di questo intrigato ed affascinante autore?


 
 
 
 
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