Fabrizio De André e Cecco Angiolieri - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Fabrizio De André e Cecco Angiolieri

 

s'i fossi foco, sonetto di Cecco angiolieri cantato da fabrizio de andré

 

Una collaborazione artistica che ha scavalcato i secoli
FABRIZIO DE ANDRÉ E CECCO ANGIOLIERI: S’I FOSSI FOCO
Faber presta la sua voce a un poeta medievale facendone rivivere il  grido di ribellione

di Elisa

Inizi del Trecento-1968: un poeta toscano trecentesco fuori dal coro e un cantautore genovese che ha segnato la storia musicale italiana. Una collaborazione artistica che sei secoli e mezzo di storia non sono riusciti ad impedire e che ci ha regalato un connubio meraviglioso di musica e parole intitolato S'i fossi foco: musica di Fabrizio De André, parole di Cecco Angiolieri.
Il brano è contenuto nell'album di Faber Volume III che contiene varie reincisioni di canzoni precedentemente pubblicate e quattro brani inediti tra cui S'i' fosse foco con il quale De Andrè, per la prima ed ultima volta nella sua carriera, mette in musica una poesia della tradizione letteraria italiana. Gli arrangiamenti sono, come al solito, di Gian Piero Reverberi.
Ma perché recuperare il sonetto di un poeta medievale riproponendolo integralmente, accompagnato semplicemente dal suono della sua chitarra? Perché con lui, De Andrè trova una strana affinità, uno stesso sentire che scaturisce dalla voglia di abbattere ciò che di vecchio e stantio c'è nella società, un medesimo spirito ribelle; perché Cecco è poeta moderno, di una modernità che non ha bisogno di aggiustamenti o parafrasi... basta semplicemente leggerlo (o ascoltarlo) per accorgersene. Ed è poeta "maledetto" ante-litteram. Rabbia, ribellione, imprecazione, desiderio di distruggere gli schemi precostituiti e i rapporti convenzionali… una forza distruttiva che è, contemporaneamente, anche il suo contrario ossia impeto vitale, sete di Libertà e di Vita: tutto questo anima i versi di un poeta che si contrappone all'eleganza eterea ed astratta della poesia dello Stilnovo.
Meno elegante e raffinata rispetto ad essa ma più vera e attuale in ogni tempo, la poesia di Cecco attinge alla natura più profonda e istintiva dell'animo umano e poco alle ideologie di un'epoca in particolare. Non si tratta, è vero, di uno sfogo spontaneo: la poesia richiede l'ausilio della mente e dell'arte; tuttavia, ha il coraggio di misurarsi con le pulsioni istintive dell'animo umano, soprattutto con quelle di un animo giovane affacciatosi alla vita con una carica ribelle che scaglia contro i genitori e contro i poteri costituiti, Papa e Imperator; che desidera donne giovani e piacenti preferendo, in tutta onestà, lasciare ad altri quelle vecchie e brutte.
Si può scoprire la contemporaneità di Cecco sfogliando un polveroso manuale di poesia medievale (che imprevista ondata di freschezza tra tanti versi compassati!) oppure per sbaglio su You-Tube digitando "De André" e ascoltando il frutto di un inedito sodalizio: Faber che presta la Sua voce e le sue note a un poeta del Medioevo. Dopo, forse, avrete voglia di scoprire come anche altri componimenti di Angiolieri, se acconsentirete a prestar loro la Vostra voce, possono animarsi e tornare a vivere, sempre attuali e modernamente inquieti.
Se avete un po' di tempo, un'ottima idea è leggere il Canzoniere di Cecco che non annoia mai, oppure l'ascolto dell'intero album Volume III di Fabrizio De André.In esso, infatti, sono contenuti alcuni capolavori assoluti della sua produzione come, ad esempio, La canzone di Marinella, La guerra di Piero, Il testamento, La ballata del Michè. L'album, datato 1968, recentemente è uscito in edizione limitata (nel novembre del 2009 in vinile colorato blu e successivamente nel 2010 e nel 2011).
Direi… Buon Ascolto e Buona Lettura!








Ascolta S'i fossi foco:

 
 
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