Divina Commedia: l'attualità del passato - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Divina Commedia: l'attualità del passato


La Divina Commedia: l’attualità del passato
Leggerla aiuta a comprendere i meccanismi della realtà che si ripetono ciclici attraverso i secoli.

di Alberto Fiore


L’uomo del nostro tempo, prigioniero del vortice sempre più caotico della vita, è spinto ad interrogarsi sulla dialettica,  causa di fratture ideologiche sul “Corretto“ modo di vivere la nostra esistenza, tra l’insegnamento cristiano che guarda ad una realtà ultrasensibile e l’urgenza del mondo terreno.
Troppo spesso, infatti, gli insegnamenti religiosi e morali rivolti all’uomo sono ancorati a degli schemi fissi,  non sempre sufficienti ad indirizzarlo sulla giusta strada e capaci di tenere conto della natura multiforme e fragile dell’essere umano. L’uomo vive concretamente sulla terra e necessita di essere  aiutato con maggiore intensità nel rapportarsi serenamente alla vita quotidiana che scivola tra vizi e virtù, istinti e passioni, in una molteplicità di emozioni e sentimenti che lo rendono vulnerabile. Egli, infatti, avverte la gravità ed il peso della realtà di tutti i giorni. Le difficoltà aumentano e le soluzioni diminuiscono. Crescono l’ansia e il malessere interiore e di conseguenza si ragiona sulla condizione umana, sulle cause del disagio, sul valore della fede in questo momento di crisi delle certezze.
Un valido sostegno in questo arduo cammino verso la verità ci viene offerto dalla letteratura che è sempre stata, insieme alla storia, una delle grandi educatrici dell’uomo.
All’interno del vastissimo panorama letterario si staglia imperiosa, come una cattedrale in mezzo ad una pianura, un’opera monumentale: la Divina Commedia dell’immenso poeta Dante Alighieri, cantore in ben 14.233 versi di un viaggio che, attraverso i regni oltremondani dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, lo condurrà fino alla visione di Dio.
Essa rappresenta un’opera grandiosa in quanto Dante ci riferisce di un percorso straordinario in cui egli apprende lo stato delle anime dopo la morte e ne conosce le pene, la purificazione e la glorificazione, in un itinerario esemplare di salvezza per sé stesso e per l’intera società civile e religiosa.
Tuttavia, il poeta dipinge questa sua condizione in un quadro universale come traspare dal primo verso del poema, che recita: “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, indicando con “Nostra” che egli è figura rappresentante di ogni essere umano, privilegiato viaggiatore che, guidato dalla ragione e sostenuto dal volere divino, vuole indicare ai suoi simili il giusto cammino di redenzione che conduce l’anima alla salvezza.
Ma il grande valore dell’opera non risiede soltanto in un elevato sentimento e concettualismo religioso, bensì anche nell’avere come motivo e centro gravitazionale l’uomo, con tutte le sue manifestazioni emozionali.
Oggetto della Commedia è l’esistenza terrena in tutta la sua ampiezza e il suo contenuto.
Durante il suo viaggio Dante incontra le anime che dimorano nei tre regni ultraterreni e dialoga con esse confrontandosi in alcuni casi con gigantesche individualità che continuano a conservare massicci retaggi d’umanità. Filo conduttore del loro status è il costante ricordo della vita terrena, la nostalgia di essa, il rimpianto per  il “Dolce mondo”. Gli spiriti dell’aldilà dantesco attingono sovente ai dati concreti dei loro trascorsi sulla terra in una colloquialità da cui fuoriescono affetti, memorie, nostalgie e rimpianti,  toccando così le più intime profondità del sentire umano e creando immagini di forza poetica e spirituale.
Caratteristica fondamentale della poesia dantesca è dunque l’aver saputo congiungere il piano astratto ed eterno con quello concreto e mortale senza che l’uno rilegasse l’altro in secondo piano.
La Divina Commedia inoltre può divenire strumento di supporto all’analisi del mondo contemporaneo.
Dante è più che mai attuale in quanto egli riflette la condizione di una società permeata da una forte religiosità, ma afflitta dal dilagare dei vizi e dal crollo dei valori.
In ciò il mondo di Dante presenta gigantesche affinità col mondo moderno e leggere le sue pagine ci può aiutare a comprendere i meccanismi della realtà che si ripetono ciclici attraverso i secoli.
Dante si lancia con grande impeto contro i mali della società attraverso versi che colpiscono con ferocia i peccati di cui l’uomo si macchia perennemente. “Invidia, superbia ed avarizia son le tre faville c’hanno i cuor accesi”. Così, ad esempio, per bocca di Ciacco nel VI canto dell’Inferno, Dante enuclea le cause principali del disagio sociale che affligge il suo tempo e che con tanto eco risuonano nella nostra epoca.
La società è costituita dagli uomini. E l’uomo del tempo di Dante è lo stesso uomo di oggi. E’ un uomo messo all’angolo dalla frenesia degli eventi, un uomo affaticato dalle lotte quotidiane, un uomo stregato da un mondo che celebra i vincitori e calpesta l’orgoglio dei vinti, un uomo la cui forza morale è costantemente messa alla prova dagli assalti del desiderio.
Come in passato, così adesso, è facile perdersi, lasciarsi andare, adattarsi al sistema e mettere in primo piano il raggiungimento degli scopi personali, allontanandosi dal giusto cammino.
Una onesta analisi dell’animo umano spinge a considerare la profonda negatività di una realtà che sembra immodificabile. Perché dunque lottare? Perché percorrere la strada del bene così irta di spine e di rovi, quando invece la strada opposta sembra offrirti tutto quello che desideri, velocemente e a basso prezzo? E’ facile lasciarsi andare a riflessioni simili. Eppure Dante ci incita a non rassegnarci e ci insegna che c’è sempre spazio per il cambiamento. Esso non passa attraverso lauree e titoli altisonanti o nobiltà di sangue, bensì mediante quei valori senza cui tutto diventa un guscio vuoto, nemico dell’uomo, e cioè quel buonsenso che in coppia con la nobiltà di cuore deve risvegliare la coscienza del singolo individuo e spingerlo a comportarsi con senso di giustizia e ad adoperarsi per il bene comune.
Di questo era convinto anche Dante. Così convinto da spendere anni della sua vita nella composizione di un poema che ha lo scopo di illuminare i sentimenti più puri dell’uomo, in un gigantesco affresco della vita umana che racchiude il senso dell’esistere. La Divina Commedia è più che attuale, è straordinariamente completa e ci offre una vasta gamma di insegnamenti in grado di unire la terra al Cielo, a partire dal primo che è base di tutti gli altri: operare bene per la felicità terrena e quella dopo la morte.


 
 
 
 
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