La teleferica misteriosa - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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La teleferica misteriosa


Letteratura per ragazzi: “La Teleferica Misteriosa”
Rispolverando letture d’infanzia

di Angela Mirabile


Un tuffo tra le letture di bambina e mi ritrovo tra le mani un libro che avevo letto da piccola. Per caso preso dalla biblioteca della scuola, letto tutto d’un fiato, riconsegnato e mai più ritrovato in nessuna libreria o bancarella.
Poco interessano le mie vicissitudini, ma una sera a Roma avevo anche rischiato di perdere il treno, abbandonandomi in una di quelle bancarelle, dove ti ritrovi tra le mani libri rari e puoi fare incontri intellettuali superbi.
Poi eccolo: l’altro giorno lo trovo in una libreria. Profumo degli ultimi scorci di infanzia, prima dell’adolescenza. Inutile dire che l’ho comprato e riletto. Ancora una volta tutto d’un fiato.
Il titolo del libro? “La teleferica misteriosa”. La casa editrice è Salani, una delle più antiche d’Italia, fondata nel 1862. Il libro fu pubblicato nel 1937, in piena dittatura fascista, eppure leggendolo quel macigno storico è piacevolmente assente.
Si sa. Rileggere un libro già letto da piccoli è pericoloso: le suggestioni che ti avevano incuriosito possono svanire con l’età e il rischio è proprio che ripescando quel libro dalla memoria, tu possa non apprezzarlo più. Fortunatamente questo non è successo.
Il merito del mancato disincanto forse non va attribuito solo alla fortuna, ma anche a qualcosa di più: la bravura di chi lo ha scritto.
I protagonisti sono cinque ragazzi. Paolo, Dani, Mario, Sandro e Emilio. Vivono e studiano in un collegio nelle montagne della Lombardia. L’età probabilmente varia dai 13-14 in su. I ragazzi costituiscono una società segreta, La mano d’argento, con lo scopo di denunciare tutte le ingiustizie che avvengono nel collegio. Si dotano di uno statuto, e posseggono una loro gerarchia interna. Ma non sembra che andare alla ricerca di eventuali e fantomatiche ingiustizie all’interno dell’edificio sia così entusiasmante. Tutto si svolge regolarmente nel rispetto della disciplina.
La svolta per la società si ha durante una gara di sci. Il collegio, infatti, incentiva queste attività per i propri studenti, in quanto si tratta di valorizzare lo stesso paesaggio che li circonda. Durante questa discesa i ragazzi notano un particolare che sarà la molla della loro “grande avventura” (così la ribattezzeranno): se ha appena nevicato, come fanno ad esserci dei pini in prossimità dei pali della teleferica privi di neve sulla cima, come se qualcosa l’avesse fatta cadere? Se la teleferica funzionasse si potrebbe ipotizzare che siano stati i carrelli a scuotere gli alberi e far cadere la neve. Ma la teleferica dopo la prima guerra non ha più funzionato, quindi ci sarà un’altra spiegazione. E così i ragazzi cominciano ad indagare per districare un caso che si fa sempre più contorto.
I cinque studenti sono svegli e intelligenti, sanno porsi le domande e i dubbi giusti. Ognuno possiede doti e difetti particolari, che lo distinguono dagli altri, ma sono tra di loro complementari, nella misura in cui riescono a mettere insieme i tasselli del mosaico con logica, cogliendo al volo intuizioni dei compagni, apparentemente banali.
L’autore del libro è Aldo Franco Pessina (Milano 1908-Roma 1984), e si diceva che il merito di non aver smantellato la patina di piacevole tuffo nei ricordi spetta proprio a chi ha scritto. La sensazione è che il libro sia pensato per i ragazzi, ma senza per questo banalizzare il contenuto o la stessa forma.
Disseminate nel testo insieme ai cinque protagonisti si seguono le tracce che possono portare alla risoluzione del mistero che si cela dietro la teleferica. Nessun dettaglio è lasciato al caso. Tutti i particolari della storia, anche quelli apparentemente più insignificanti, collimano perfettamente con la funzione di guidare passo passo alla conclusione, insieme alla deduzioni dei protagonisti. Nessun personaggio o elemento del libro si impone all’attenzione di chi legge, che piuttosto vien lasciato libero di appassionarsi all’“avventura” mentre si gode l’atmosfera invernale, la bellezza della neve, i dettagli dei paesaggi e molto altro.
Alla fine i ragazzi, che nonostante la segretezza della loro società non sono mai stati persi di vista dalla discreta supervisione del professore di inglese e del direttore, riusciranno a trovare il bandolo della matassa, non senza qualche repentino colpo di scena.
Il tutto è coadiuvato da immagini in bianco e nero, gli originali dell’epoca della prima edizione, che sintetizzano con didascalie, i passaggi più salienti.
Autore delle illustrazioni e della copertina è Fiorenzo Faorzi (Firenze 1911-2001), pittore, incisore e illustratore dei principali editori dei classici della letteratura italiana. Sue sono, ad esempio, le illustrazioni di “Le avventure di Pinocchio”, nell’edizione del 1934.
La casa editrice Salani ha compiuto alla fine del 2012 i primi 150 anni dalla sua fondazione, e proprio per questa occasione ha ridato alle stampe il testo, così come era nella data della sua prima pubblicazione (1937).
Che la letteratura per ragazzi non sia una letteratura di secondo ordine ormai lo abbiamo imparato bene: da Collodi con il suo Pinocchio a J.K. Rowling e il suo famosissimo Harry Potter gli esempi potrebbero essere infiniti. Questo è uno di quegli esempi: semplice, ma non banale, intrigante ma non pesante.
Certamente non vi dirò cosa ci cela dietro il mistero della teleferica, ma in una di queste ultime sere d’inverno, accanto al vostro camino, forse lo scoprirete.



 
 
 
 
 
 
 
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